La prima lettera di Renzi e Madia ai dipendenti pubblici

8 Maggio 2014

In questo post analizziamo uno per uno i punti della lettera indirizzata ai dipendenti pubblici dal primo ministro Renzi e dalla ministra della Pubblica Amministrazione Madia. Per iniziare precisiamo che nessuna lettera è stata inviata. I dipendenti pubblici se la devono/possono scaricare dal sito del governo, in pdf.

Nella conferenza stampa di mercoledì 30 aprile non è stata presentata nessuna “riforma” della P.A., ma sono state elencate alcune cose, riportate appunto nella “lettera”.

L’impressione di fondo è una sequela di buone intenzioni, cose già fatte, “modifiche”, “superamenti”, “riforme”, “riorganizzazioni”, con il condimento di alcuni provvedimenti che non riguardano la pubblica amministrazione. La domanda quindi è: su cosa si devono o dovrebbero pronunciare scrivendo a rivoluzione@governo.it i dipendenti pubblici? Su quale “riforma”?

Per quanto riguarda specificamente i precari della ricerca, l’ulteriore accorpamento di enti di ricerca e la “riorganizzazione” delle sedi regionali dell’Istat non sembrano segnali positivi. Ma commentiamo i 44 punti, uno per uno.

1) abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio, sono oltre 10.000 posti in più per giovani nella p.a., a costo zero –> già fatto

l’istituto del trattenimento in servizio (ovvero la possibilità di chiedere di stare altri due anni in servizio oltre il momento della pensione) è già stato limitato enormemente dalle manovre degli ultimi anni. Si tratta quindi di casi sporadici, fortemente voluti dalle amministrazioni (considerato che un trattenimento in servizio equivale oggi a un’assunzione, con un turnover limitatissimo solo amministrazioni criminali lo adottano e per casi realmente necessari). Il calcolo di “10.000 posti in più per giovani” non si capisce quindi da dove origini: in quanti anni/decenni? Occorre considerare che il “turnover” è fermo al 20%.

2) modifica dell’istituto della mobilità volontaria e obbligatoria –> già fatto

Anche questo “provvedimento” è già stato ampiamente adottato dal governo Monti nel 2012 e poi riaffermato nel 2013 con il DL 101 (decreto D’Alia), per ora con scarsi risultati: il problema, come tutti sanno, nella PA è che i dirigenti non mollano i dipendenti che vorrebbero trasferirsi volontariamente, e che la mobilità coatta verso altri enti pubblici è resa difficilissima dalle norme (ancora una volta) sul turnover e dalle pastoie burocratico/ministeriali.

3) introduzione dell’esonero dal servizio –> già fatto

Già ampiamente “introdotto” e utilizzato. Nel 2008 il governo varò incentivi all’esonero, che infatti ha avuto larga diffusione negli ultimi anni.

4) agevolazione del part-time –> buona intenzione

Magari. In che modo? In che senso?

5) applicazione rigorosa delle norme sui limiti ai compensi che un singolo può percepire dalla pubblica amministrazione, compreso il cumulo con il reddito da pensione –> già fatto

“Applicazione rigorosa delle norme” è una di quelle locuzioni tutte italiane che ci piacciono tanto. Come dice la stessa frase, le leggi esistono già, basterebbe applicarle. 

6) possibilità di affidare mansioni assimilabili quale alternativa opzionale per il lavoratore in esubero –> già fatto

Anche questo “provvedimento” è già stato preso con il DL 101 dell’anno scorso.

7) semplificazione e maggiore flessibilità delle regole sul turn over fermo restando il vincolo sulle risorse per tutte le amministrazioni –> ambiguo

Non si capisce cosa voglia dire “semplificazione e maggiore flessibilità” (sembrano due cose in contraddizione), comunque ben venga un criterio meno odioso del 20% di turnover per tutti.

8) riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel pubblico impiego –> già fatto

Qui si tratta di sparare sulla croce rossa. Praticamente in ogni manovra degli ultimi 6 anni sono stati ridotti i permessi sindacali nel pubblico impiego. Certamente non è proprio un provvedimento “nuovo”, ma certamente è vergognoso, visto che limita le possibilità di opposizione di chi si opporrà alla riforma, preventivamente.

9) introduzione del ruolo unico della dirigenza –> buona intenzione

Se ne parla da anni. Vedremo.

10) abolizione delle fasce per la dirigenza, carriera basata su incarichi a termine –> buona intenzione

La prima parte è sostanzialmente una ripetizione del punto precedente. La carriera dei dirigenti amministrativi è ad oggi già basata su incarichi a termine.

11) possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico, oltre un termine –> incostituzionale?

E’ una frase buttata là o ha un senso? Una persona ha fatto un concorso pubblico per diventare dirigente amministrativo, lo ha vinto. L’ente che lo chiama a un certo punto gli leva l’incarico magari a causa di tagli imposti dall’alto e lui viene licenziato? E’ ovvio che semmai si dovrà ricorrere alla mobilità, il licenziamento acausale sarebbe effettivamente una novità, credo destinata a scontrarsi con il primo TAR che incontra.

12) valutazione dei risultati fatta seriamente e retribuzione di risultato erogata anche in funzione dell’andamento dell’economia –> incostituzionale?

La prima parte è una “buona intenzione” priva di significato, la seconda è più interessante. Il tuo ufficio ha avuto delle performance altissime, il gradimento del pubblico, un risparmio enorme? Non potrai comunque ottenere nessuna retribuzione di risultato, perché il PIL è a zero…

13) abolizione della figura del segretario comunale –> incomprensibile

Qua siamo alla commedia pura. Chissà che gli avrà fatto a Renzi o Madia il segretario comunale?

14) rendere più rigoroso il sistema di incompatibilità dei magistrati amministrativi –> già fatto

Va beh stiamo a vedere che vuol dire “più rigoroso”. Anche in questo caso probabilmente basterebbe applicare le leggi che ci sono.

15) conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, asili nido nelle amministrazioni –> buona intenzione

Ottime intenzioni!!! “Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”! Gli asili nido (anche di questo se ne parla da parecchi anni) nelle aziende!!! Come? Con quali soldi? Non è dato sapere. 

16) riorganizzazione strategica della ricerca pubblica, aggregando gli oltre 20 enti che svolgono funzioni simili, per dare vita a centri di eccellenza –> buona intenzione, già fatto, ambiguo

Ovviamente, come sempre, se si guarda agli enti inutili, ecco spuntare gli enti di ricerca! Sono 20 ma 10 anni fa erano molti di più, a forza di “riorganizzazioni strategiche”. Che accorpando più enti si costituiscano “centri di eccellenza” sembra più un auspicio che un provvedimento. D’altro canto che esista un’unica “centrale” degli EPR è una richiesta (annosa) anche degli addetti del settore.

17) gestione associata dei servizi di supporto per le amministrazioni centrali e locali (ufficio per il personale, per la contabilità, per gli acquisti, ecc.) –> buona intenzione, ambiguo

Chi la associa questa gestione? Si allude forse alla privatizzazione di alcune funzioni degli enti locali, per aumentarne (come già accaduto ampiamente negli ultimi anni) i costi? O di far tenere un unico ufficio per il personale per una serie di enti e/o comuni? Ma perché poi?

18) riorganizzazione del sistema delle autorità indipendenti –> ambiguo

Un’altra “riorganizzazione”. Qua però, a differenza che per gli enti di ricerca, non si parla di accorpamenti. Altro non è dato sapere.

19) soppressione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione e attribuzione delle funzioni alla Banca d’Italia –> buona intenzione

Una Commissione in meno fa sempre piacere.

20) centrale unica per gli acquisti per tutte le forze di polizia –> già fatto?

Ma non ce n’è già una unica per tutto il pubblico impiego?

21) abolizione del concerto e dei pareri tra ministeri, un solo rappresentante dello Stato nelle conferenze di servizi, con tempi certi –> buona intenzione

Quindi? Non si danno più pareri? Francamente il significato di questa frase è del tutto oscuro.

22) leggi auto-applicative; decreti attuativi, da emanare entro tempi certi, solo se strettamente necessari –> ottima intenzione

Magari, sarebbe un sogno. Vediamo se cominciamo da questa “riforma”.

23) controllo della Ragioneria generale dello Stato solo sui profili di spesa –> buona intenzione, già dovrebbe essere così

E’ quello che già dovrebbe fare.

24) divieto di sospendere il procedimento amministrativo e di chiedere pareri facoltativi salvo casi gravi, sanzioni per i funzionari che lo violano –> ambiguo

In che senso? 

25) censimento di tutti gli enti pubblici –> già fatto

Già fatto, dall’Istat. In particolare dalle sedi regionali (vd. punto 28) e dai precari, che aspettano da un anno e mezzo il DPCM attuativo del censimento permanente.

26) una sola scuola nazionale dell’Amministrazione –> già fatto

Già previsto dalla manovra di due anni fa.

27) accorpamento di Aci, Pra e Motorizzazione civile–> già fatto

Già detto decine di volte negli ultimi anni. Già fatto con l’ultima legge di stabilità. Vedremo. Qui una proposta di legge in tal senso. Del 1996.

28) riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio (es. ragionerie provinciali e sedi regionali Istat) e riduzione delle Prefetture a non più di 40 (nei capoluoghi di regione e nelle zone più strategiche per la criminalità organizzata) –> ambiguo

Buttata là. Chi farà le veci delle ragionerie provinciali, delle sedi regionali dell’Istat (vd. punto 25), delle prefetture?  Che vuol dire “riorganizzazione”?

29) eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle camere di commercio –> perché?

Cioè? Le società saranno in nero?

30) accorpamento delle sovrintendenze e gestione manageriale dei poli museali –> ambiguo

Anche questo era già stato detto e non si capisce che vuol fire, soprattutto riguardo all’accorpamento delle sovrintendenza…

31) razionalizzazione delle autorità portuali –> ambiguo

Ok. Anche se “razionalizzazione” è forse ancora più vago di “riorganizzazione”.

32) modifica del codice degli appalti pubblici –> ambiguo

“modifica” in che senso?

33) inasprimento delle sanzioni, nelle controversie amministrative, a carico dei ricorrenti e degli avvocati per le liti temerarie –> contro i lavoratori

Ancora più difficoltà nel fare ricorso: ma vogliamo sanzionare anche la pubblica amministrazione che ricorre all’infinito quando perde? E’ nello spirito del “jobs act”

34) modifica alla disciplina della sospensione cautelare nel processo amministrativo, udienza di merito entro 30 giorni in caso di sospensione cautelare negli appalti pubblici, condanna automatica alle spese nel giudizio cautelare se il ricorso non è accolto –> contro i lavoratori

“Modifica” che vuol dire? Che non si sospende più nulla? Sarà ancora più difficile difendere i diritti, anche in tribunale (vd. punto precendente).

35) riforma delle funzioni e degli onorari dell’Avvocatura generale dello Stato –> ambiguo

“riforma” nel senso che gli danno meno soldi, più soldi, in modo diverso? 

36) riduzione delle aziende municipalizzate –> già fatto

Non è una gran novità. Già previsto da un decreto del governo Renzi

37) introduzione del Pin del cittadino: dobbiamo garantire a tutti l’accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un’unica identità digitale –> buone intenzioni

Ancora aspettiamo la carta d’identità elettronica e la PEC unica, vediamo se e quando arrriverà anche il pin.

38) trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche: il sistema Siope diventa “open data” –> buone intenzioni

Ecco a voi il SIOPE.

39) unificazione e standardizzazione della modulistica in materia di edilizia ed ambiente –> buone intenzioni

Ottimo.

40) concreta attuazione del sistema della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni –> buone intenzioni

Concretamente?

41) unificazione e interoperabilità delle banche dati (es. società partecipate) –> buone intenzioni, ambiguo

Ottimo, quali banche dati? Il SIOPE di nuovo (vd. punto 38)?

42) dematerializzazione dei documenti amministrativi e loro pubblicazione in formato aperto –> buone intenzioni

Benissimo. Come?

43) accelerazione della riforma fiscale e delle relative misure di semplificazione –> ambiguo

Che c’entra con la PA? Boh.

44) obbligo di trasparenza da parte dei sindacati: ogni spesa online –> incostituzionale?

I sindacati fanno forse parte della PA? Che vuol dire “ogni spesa online”? 

Approvato il Decreto Truffa di D’Alia

27 agosto 2013

consiglio dei ministri n. 21 del 26 agosto 2013

Ieri pomeriggio, 26 agosto 2013, dopo 2 mesi di “dibattito” interno alla coalizione governativa, il primo ministro Letta ha dato l’annuncio in conferenza stampa. Il consiglio dei ministri avrebbe infatti definito:

una soluzione strutturale al problema del precariato nella pubblica amministrazione

Poco dopo ha precisato meglio:

«Si avvia un processo di parziale inserimento di precari, previa procedura altamente selettiva e cercheremo di far sì che nella fase di conversione e applicazione del decreto avvenga il censimento di tutte le situazioni di precariato nella Pubblica amministrazione».

Questo “censimento”, l’ennesimo proposto dallo Stato sui suoi stessi dipendenti, è la prima spia di quanto il decreto approvato non sia altro che un decreto truffa.

Non abbiamo ovviamente il testo definitivo, ma nelle scorse settimane sono girati vari testi, e il comunicato ufficiale del governo non si discosta da quanto era filtrato. Il decreto stabilisce infatti che i precari (ovvero chi ha avuto un contratto a termine per almeno 3 anni negli ultimi 5) possano partecipare a concorsi riservati a loro, per ciascun ente, banditi in base al 50% del turnover disponibile.

La truffa sta nel fatto che il “turnover disponibile” è attualmente scarsissimo. Nei tre anni previsti come “straordinari” dal decreto (2013-2014-2015) il turnover è infatti fissato al 20% (2013 e 2014) e al 50% (2015). Per gli enti di ricerca anche il 2014 è recentemente tornato al 50% (dopo essere stato abbassato dal governo Monti al 20), ma quello del 2015 è fermo al 50% (mentre era al 100 prima dell’arrivo del governo Monti e di Profumo, ministro nemico della ricerca pubblica).

Con la metà di queste cifre (ovvero il 10% dei turnover 2013 e 2014 e il 25 del 2015), quanti precari si potranno stabilizzare? Difficile calcolarlo, ma crediamo davvero pochi. Non più di quanti non fossero già “stabilizzabili” con procedure “normali”.

Si escludono, ancora una volta, tutte le forme di precariato diverse dal tempo determinato, che nella ricerca e nelle università si intervallano spessissimo al TD: assegni di ricerca, co.co.co., borse di studio…

Si escludono, a differenza che nella precedente “sanatoria” del 2006/2007, i precari che hanno un contratto in corso che però non ha ancora raggiunto i tre anni compiuti, che magari li raggiungerà nei prossimi mesi.

Leggiamo che forse c’è un provvedimento ad hoc per i precari dell’INGV, tra gli esclusi eccellenti delle precedenti stabilizzazioni, a causa di una carenza di posti in pianta organica. Ne siamo felici, ma non basta, non può bastare.

Ricordiamo che con le stabilizzazioni del 2006/2007, che pure non furono sufficienti a trovare una “soluzione strutturale” al problema del precariato, venne sbloccato il turnover al 100% negli enti di ricerca per due anni e furono destinate risorse apposite alla stabilizzazione.

Peraltro si è ribadito ieri che nella Pubblica Amministrazione non si potranno più attivare contratti a tempo determinato senza un motivo. E’ noto a tutti che già è così, per legge, da sempre. E che le deroghe a tale principio sono sempre esistite e continuano ad esistere. E’ per esempio noto che gli enti di ricerca, non a caso tra i principali sfruttatori di questa forma contrattuale, possono sforare tutti i limiti imposti dalla legislazione negli ultimi 10 anni e potranno continuare al fatto, grazie ai “progetti” e al concetto più volte ribadito dall’ex ministro Brunetta, che i ricercatori sono precari “per natura”.

La beffa finale è il “concorso tra precari“, quando la maggior parte di chi è oggi a tempo determinato nella pubblica amministrazione ha già passato selezioni e concorsi a iosa. E dimenticando che esiste nel contratto collettivo della ricerca un articolo (il numero 5) che prevede la possibilità di trasformare, previa valutazione dell’attività svolta a tempo determinato, un contratto a tempo indeterminato, se le procedure selettive adottate per attivare il TD sono assimilabili a un concorso.

Crediamo sia venuto quindi il momento di ritrovarsi di nuovo in assemblee, sitin, cortei e di attivarsi in tutte le sedi per denunciare la truffa del decreto D’Alia e chiedere soldi, rispetto del contratto e dignità per i precari della ricerca: tutti.

Qui si può scaricare l’ultima bozza del decreto legge e del DDL.

Aggiornamenti

Un’altra bozza, forse più “recente”.

Comunicati sindacali del 27/8/2013

FLC CGIL: stabilizzazione precari: inadeguati i provvedimenti annunciati dal governo

FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, UIL PA: precari PA, non è una soluzione ma solo un piccolo passo avanti

UGL: PA, primo passo, ma si poteva fare di più

USB PI: il governo beffa i precari. Serve sblocco del turnover e piano di stabilizzazione

CGIL: Il Dl sulla pubblica amministrazione è un primo passo, ma serve una soluzione complessiva per i precari

Nidil CGIL: Precari Pa, inaccettabile escludere interinali e co.co.co.

INRAN: la situazione

10 ottobre 2012

Dopo un paio di mesi senza stipendio, con una lettera al presidente Napolitano e al presidente Monti i lavoratori dell’INRAN riassumono la loro drammatica situazione.

leggi sul sito Il fatto alimentare

Legge di stabilità: bastonare il cane che affoga…

10 ottobre 2012

… laddove il cane che affoga sono i dipendenti pubblici. Del resto lo aveva preannunciato il ministro Profumo. Bisogna bastonare e dare qualche carota. Detto, fatto. Dopo le bastonate fisiche date in piazza il 5 ottobre agli studenti, arrivano quelle legislative.

Il provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri col pomposo nome di “Legge di Stabilità” è una nuova manovra di tagli. C’è però anche la famosa “carota”. Infatti il governo Monti riesce finalmente ad applicare, alla chetichella, il più importante punto programmatico di Berlusconi: “meno tasse per tutti”, riducendo l’IRPEF, a tutti.

Ma analizziamo il provvedimento punto per punto, utilizzando l’unico testo che abbiamo trovato in rete, che non è quello finale (il governo preferisce non pubblicare mai i propri decreti, ama di più i comunicati stampa e le interpretazioni di Repubblica) e che quindi in molti punti non riporta le cifre.

FONDO SOCIALE PER OCCUPAZIONE E FORMAZIONE: -30mln. dal 2013, – 11 milioni dal 2015

PEDEMONTANA DI FORMIA: – 5mln. dal 2013, -3mln. dal 2014, -2mln. dal 2015

MUTUI AGEVOLATI per la ferrovie in concessione: -24mln. dal 2013

MUTUI AGEVOLATI per i sistemi di trasporto rapido di massa: -45mln. dal 2013

CAPITANERIE DI PORTO: -6,7mln. dal 2013, -8,5 dal 2014, -8,9 dal 2015, -2,9 dal 2016

VOLONTARI IN RAFFERMA ALLE CAPITANERIE DI PORTO: -10,5mln. dal 2013, -7mln. dal 2014

INDENNITA’ DI SERVIZIO ALL’ESTERO: -5mln. dal 2013 + un altro taglio di 700mila euro

SPORTELLI UNICI ALL’ESTERO: -6mln. dal 2013

FINANZIAMENTO ITALIANO ALLA Politica estera europea (PESC): -10mln. dal 2013, -6mln. dal 2014 e -9mln. dal 2015

TAGLI IMPRECISATI al Ministero delle Infrastrutture (MIT), al Ministero delle Politche agricole alimentari e forestali (MIPAAF), al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC)

ASSISTENZA SANITARIA ALL’ESTERO: “razionalizzazione” per tagliare 22mln. dal 2013, 30 dal 2014, 35 dal 2015, più altri 5mln. tagliati per l’assistenza sanitaria all’estero al personale navigante

ENTI TERRITORIALI: ulteriore taglio di 1 miliardo di euro

SANITA’: ulteriore taglio di 1 miliardo e mezzo di euro

IMMOBILI: nel 2013 nessun ente pubblico può acquistare immobili, può solo prorogare gli affitti che ha già

AUTOMOBILI: dal 9 ottobre nessun ente pubblico può comprare automobili, nemmeno in leasing. Se le Regioni si comprano le automobili, gli tagliamo tutti i fondi.

CONSULENZE: solo in casi eccezionali si possono prendere consulenti informatici.

CIELI BUI: uscità un DPCM che stabilirà gli standard tecnici dell’illuminazione stradale, per risparmiare.

SALARI DIPENDENTI PUBBLICI: nel 2014 ancora i salari dei dipendenti pubblici non potranno superare il livello del 2010 (era il 2013)

SALARI DIRIGENTI PUBBLICI: bloccati fino al 31 dicembre 2014 (era 31 dicembre 2013)

SALARIO ACCESSORIO: il fondo per il salario accessorio non può superare quello del 2010 fino al 31 dicembre 2014 (era 2013)

CONTRATTAZIONE NAZIONALE: sospesa ancora per un biennio (2013-2014), lo era fino al 2012

INDENNITA’ DI VACANZA CONTRATTUALE: non viene erogata neanche quella nel 2013-2014. Verrà erogata dal 2015.

PROGRESSIONI DI CARRIERA: hanno fini solo giuridici fino alla fine del 2014 (era la fine del 2013)

DOCENTI E ATA: non maturano anzianità a fini economici fino alla fine del 2013 (era la fine del 2012)

LEGGE 104 (PERMESSI PER DISABILI e PARENTI): permessi pagati al 50%

IVA: soppresso l’aumento di 2 punti previsto per il 2013. Questa misura dovrebbe poi essere stata ridotta a 1 punto, per compensare la diminuzione dell’IRPEF. Per cui alla fine l’IVA aumenterà dell’1%.

Ecco l’elenco delle misure con segno “più”:

REINTEGRO DEI TAGLI AGLI ENTI DI RICERCA VIGILATI DAL MIPAAF (Inea, Cra, Inran) operati dalla spending review (3 milioni)

MANUTENZIONE STRAORDINARIA FERROVIE: 300 milioni

CONTRATTO DI PROGRAMMA RFI: 500 milioni

MANUTENZIONE STRAORDINARIA ANAS: 300 milioni

MOSE: 50 milioni nel 2013, 400 milioni per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016

TAV Torino-Lione: 160 milioni nel 2013, 100 milioni nel 2014, 53o milioni nel 2015

PONTE SULLO STRETTO: 300 milioni di penalità contrattuali da pagare

ACCORDI INTERNAZIONALI PER L’AMBIENTE MARINO: 5 mln. nel 2014, 10 nel 2015

FONDO DI ROTAZIONE COMUNI DISSESTATI: +130 milioni per il 2013

ESODATI: ????

REGIONE CAMPANIA: 159 milioni di euro di spesa autorizzata (a cura della regione) per il 2013

FLOTTA AEREA del Ministero dell’Interno: 40 milioni dal 2013

RADIO RADICALE: 10 milioni nel 2013 per seguire le dirette dal Parlamento.

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: costituzione di un fondo apposito 465mln nel 2013, 443 nel 2014, 507 dal 2015)

CONTRATTI DI PRODUTTIVITA’: detassazione, 1 miliardo

IRPEF: nella versione linkata non c’è nulla, ma i comunicati stampa del governo parlano dell’abbassamento di un punto percentuale per le prime due  aliquote. Quindi le tasse saranno effettivamente abbassate per tutti: per i “poveri” (non proprio i poverissimi, visto che sotto i 7.500 euro c’è già la no tax area) e per i ricchissimi. Ce n’era bisogno?

ISFOL: i tecnici che smantellano i tecnici

27 settembre 2012

ISFOL: i tecnici che smantellano i tecnici

Nemmeno un topolino intero. Rimane il taglio agli enti di ricerca (non MIUR)

31 luglio 2012

Con poche righe del maxiemendamento alla “spending review” si chiarisce che:

– il taglio per il 2012 al bilancio degli enti di ricerca (consumi intermedi) vigilati dal MIUR (es. CNR, INFN…) viene soppresso per gli enti vigilati dal MIUR. In cambio il trasferimento al MIUR viene tagliato di un identico importo

– il taglio per il 2012 al bilancio degli altri enti di ricerca non vigilati dal MIUR (es. ISTAT, ISS, ISFOL…) rimane

– il taglio per il 2013 rimane per tutti gli enti di ricerca, così come tutti gli altri tagli.

Il topolino ha partorito un topolino

27 luglio 2012

Le iniziative del mese del mondo sindacale nella ricerca hanno portato a un piccolissimo risultato: nella versione finale della “spending review” dovrebbero infatti scomparire i tagli per quest’anno agli enti di ricerca, mentre rimangono quelli dal 2013 in poi (che però saranno decisi dall’ANVUR nella loro distribuzione fra gli enti).

Leggi il comunicato unitario Cgil-Cisl-Uil

Leggi il comunicato di Rusconi (PD)

INRAN: com’è finita

27 luglio 2012

L’INRAN viene chiuso dalla spending review. I lavoratori in lotta diramano oggi il seguente comunicato:

Il personale CRA-ex INRAN ROMA che ha partecipato al presidio permanente iniziato in data 5 Luglio 2012, riunito in assemblea in data 27/07/2012, prende atto delle rassicurazioni del Presidente Prof. Alonzo e del Direttore Generale Dr. Ambrosio date in occasione del terzo incontro tenuto con il personale.

In particolare, si prende atto:

  • della volontà di mantenere la specificità delle attività di ricerca dell’ex-INRAN inserendo tali specificità all’interno dello Statuto del CRA, e prevedendo la formazione di un dipartimento ad hoc.
  • della disponibilità di risolvere adeguatamente le problematiche legate al personale precario, problematiche che dovranno in ogni caso essere discusse nel più breve tempo possibile.

Pur rimanendo fortemente preoccupati per la sorte dei colleghi dell’ex-INRAN sedi di Parma, Fisciano,  Cosenza e Roma-ex-INCA, si confida nell’attività delle forze di Governo che, come riferitoci, stanno lavorando per risolvere il problema di mobilità che li riguarda.

In attesa che le parole dette vengano tradotte in fatti in tempi ragionevolmente brevi, l’Assemblea decide di sospendere il presidio permanente, mantenendo lo stato di agitazione, e riservandosi di intraprendere azioni di protesta ancor più incisive se le rassicurazioni date non verranno tradotte in atti formali, in particolare per quanto riguarda i rinnovi dei contratti per il 2013.

Il personale che ha partecipato al presidio permanente.

 

Martedì 24 luglio 2012: tutti al CNR

24 luglio 2012

Questo pomeriggio, dalle 17, un pellegrinaggio di precari, presidenti, giornalisti, lavoratori, sindacalisti legati al mondo della ricerca arriverà piano piano alla sede centrale del CNR di Roma.

Pare che a causa della pioggia, l’iniziativa “unitaria” (infatti ha misteriosamente aderito anche la CISL) si svolgerà nell’aula magna del CNR, quella a sinistra dell’entrata, di fronte al pizzettaro al taglio. Nel caso la mobilitazione fosse troppo forte, consigliamo un nuovo ristorante giapponese davvero buono, nel vicolo di fronte a via dei Marruccini, accanto a quei posti dove si fotocopiano i libri, per intenderci. Per i tradizionalisti (e squattrinati) c’è sempre la buona vecchia trattoria di via dei Marrucini.

Sarà comunque un ottimo segnale contro la spending review, proprio perché in solidarietà con l’Inran, l’ente che studia la nutrizione, soppresso proprio dal decreto incriminato.

Orgoglio precario

23 luglio 2012